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Il Gatto

La fisiologia

Di seguito alcune malattie del gatto

Gastroenterite Felina

Immunodeficienza Felina

Leucemia Felina

Malattia Da Calicivirus

Peritonite Infettiva Felina

Rinotracheite Virale

Peritonite Infettiva Felina (FIP)

(Maria Vittoria Moriotto, Medico Veterinario)

E’ una patologia fatale a lenta progressione, sostenuta da un Coronavirus felino.
Si può manifestare in due forme: la prima è detta “effusiva o umida” ed è caratterizzata dall’accumulo di liquidi nella cavità addominale o toracica, la seconda è la forma “non effusiva o secca”, caratterizzata dalla presenza di lesioni granulomatose in vari organi, con sintomi clinici dipendenti dagli organi colpiti.
Gatti di tutte le età e di entrambi i sessi possono contrarre la malattia, ma l’incidenza maggiore si osserva in gatti fra i 6 mesi ed i 2 anni. La principale via di contagio è quella oronasale per contatto con le feci infettate. Spesso l’infezione rimane inapparente o determina solo la comparsa di una lieve enterite con diarrea, mentre l’evoluzione successiva dipende dalla risposta immunitaria del gatto.
    I primi sintomi sia della forma secca che umida sono simili ed aspecifici e comprendono febbre, depressione, inappetenza, talvolta diarrea.
I sintomi più caratteristici della FIP compaiono di solito dopo mesi, soprattutto per la forma umida, che ha evoluzione più rapida.
Il 75% dei gatti colpiti dalla forma umida presenta ascite (raccolta di liquido nella cavità addominale), nel restante 25% si hanno versamenti pleurici o pericardici, accompagnati da crisi respiratorie ed attenuazione dei toni cardiaci; può anche verificarsi un coinvolgimento epatico, con comparsa di ittero (colorazione giallastra della mucose).
Nella FIP secca i sintomi clinici dipendono dagli organi che vengono interessati dalle lesioni: spesso ci possono essere problemi al fegato, al sistema nervoso (incoordinazione, paresi, crisi convulsive,...) e agli occhi (infiammazione dell’uvea, raccolta di sangue nella camera anteriore dell’occhio, flocculazioni nell’umor acqueo, ...).
    Il solo metodo diagnostico definitivo per la malattia è quello dell’esame dei tessuti interessati, prelevati mediante biopsia o alla necroscopia. La FIP umida è più facile da diagnosticare rispetto alla forma secca, grazie alle caratteristica presenza di versamenti addominali o pleurici: il liquido è tipicamente di color paglierino di consistenza viscosa e coagula se lasciato sedimentare.
    Non esiste alcuna cura efficace e la terapia si limita solamente a trattamenti di sostegno. Poiché la malattia ha una base immunologica, si utilizzano farmaci immunomodulatori (corticosteroidi e ciclofosfamide) per le loro proprietà immunosoppressive ed antinfiammatorie: non sono in grado di curare la patologia, ma permettono di aumentare il periodo di sopravvivenza.

    In Italia attualmente non esistono in commercio vaccini per la prevenzione della malattia

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