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Il Cane

La fisiologia

Di seguito alcune malattie del cane

Cimurro

Leptospirosi

Parvovirosi

Rabbia

Tracheobronchite Infettiva

Parvovirosi (Gastroenterite Emorragica-Miocardite)

(Maria Vittoria Moriotto, Medico Veterinario)

L'agente responsabile di questa malattia infettiva è il Parvovirus canino di tipo 2, in grado di indurre infezioni sistemiche ed intestinali in cani di età inferiore ai 6 mesi. Ultimamente il virus ha subito delle modificazioni genetiche e sono comparsi nuovi ceppi.
Bisogna ricordare che il Parvovirus canino di tipo 2 è estremamente resistente nell'ambiente e la maggior parte dei detergenti e disinfettanti risultano inefficaci, con l'eccezione dell'ipoclorito di sodio (candeggina).
Solitamente questa malattia infettiva si riscontra più di frequente ed in forma più grave nei giovani cuccioli in crescita, affetti da parassiti intestinali; la trasmissione avviene per contatto oronasale diretto con feci contaminate, ma anche le persone e gli oggetti possono essere dei vettori.
Il periodo d'incubazione varia da 4 a 10 giorni, vi è una predisposizione di età (da 6 settimane a 6 mesi) e di razza (cuccioli di Rottweiler, Dobermann, Pastore tedesco, Cani da slitta sono più suscettibili).
Il virus diffonde quindi dalla via oronasale e giunge all'intestino, in particolare alle cripte dell'intestino tenue: i villi intestinali collassano e vanno incontro a necrosi, cosicché i batteri che normalmente vivono nell'intestino penetrano attraverso la mucosa lesionata ed entrano nel circolo, provocando l'infezione.
Si possono osservare lesioni a due distinti appartati: il gastroenterico (molto frequente) ed a livello di miocardio (raro).
Nel primo caso le risposte cliniche sono molto variabili dipendendo dall'età, razza e stato del sistema immunitario. Le infezioni più gravi compaiono nel cuccioli di età inferiore ai 3 mesi, con sintomi caratteristici di vomito,diarrea emorragica e con brandelli di mucosa, mancanza di appetito e disidratazione grave,temperatura rettale che può raggiungere i 40-41° C: la morte può sopraggiungere anche dopo 2 giorni dalla comparsa dei sintomi ed è imputabile all'infezione secondaria da batteri.
Il secondo caso (miocardite) è conseguente ad infezione intrauterina, quindi colpisce l'intera cucciolata, o nei cuccioli con meno di 2 mesi. Questi vengono spesso trovati morti, oppure muoiono entro 24 ore dalla comparsa dei sintomi, che comprendono difficoltà respiratorie, pianto e conati di vomito.
L'improvvisa comparsa di una diarrea emorragica e maleodorante in un cane giovane potrebbe essere considerata indicativa di infezione da Parvovirus, anche se è abbastanza raro che tutti i sintomi compaiano contemporaneamente.
I test utilizzati per la diagnosi della malattia sono quelli immunoenzimatici sulle feci (ELISA) o i test di emoagglutinazione.
Non esiste alcuna terapia in grado di eliminare specificamente il virus, tuttavia si attua una terapia sintomatica, ovvero in grado di controllare i sintomi.
Tale terapia prevede:
*ripristino dell'equilibrio idro-elettrolitico per contrastare la disidratazione
*risoluzione dello stato di anemia conseguente all'emorragia intestinale mediante trasfusioni di sangue
*contrasto dell'ipoproteinemia con soluzioni colloidali
*somministrazione di antibiotici per ostacolare la proliferazione dei batteri intestinali
*farmaci antiemetici (solo nel caso di vomito persistente).
Nei soggetti colpiti si dovrebbe evitare di somministrare cibo finchè non siano trascorse 24 ore dall'ultimo episodio di vomito e la diarrea non si riduca. Quindi si può iniziare a somministrare una piccola quantità d'acqua e piccole porzioni di cibo digeribile.
Un cucciolo guarito da parvovirosi rimane immune per almeno 20 mesi.
La vaccinazione è un punto critico nel controllo della malattia, in quanto sono comparse nuove varianti del virus dalla sua scoperta.
I vaccini a virus vivo attenuato solitamente hanno una maggiore efficacia di quelli spenti. Sono raccomandate tre dosi di vaccino all'età di 6, 9 e 12 settimane.
Per quanto riguarda la prevenzione si raccomanda la pulizia e la disinfezione con candeggina dei locali per animali a rischio, l'isolamento e la quarantena dei soggetti infetti, ma soprattutto la cautela nell'esporre i cuccioli fra le 4 e le 6 settimane.



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